Autobus e disabili, promossi e bocciati
Trieste, Firenze, Milano, Perugia, Roma sono le citt� italiane dove le amministrazioni hanno meglio investito per rendere accessibili ai diversamente abili i trasporti pubblici. Male, invece, soprattutto Genova, Torino, Cagliari, Napoli e Monza. Sono i dati che emergono da una ricerca nata dalla collaborazione di Asstra (l�Associazione delle societ� ed enti del trasporto pubblico locale) e l�istituto Hermes sul trasporto pubblico di persone diversamente abili, presentata alla Fiera di Verona nella giornata inaugurale di Bus&Bus Business, il salone del trasporto in autobus. La ricerca fotografa un�Italia pi� sensibile al problema, ma ancora spesso amministrata da Enti locali disorganizzati e soprattutto con difficolt� economiche tali da non permettere un necessario svecchiamento del parco autobus che, sul territorio nazionale, ha per il 24% la media di 15 anni di vita. Ci� nonostante - si evince dalla ricerca - soprattutto le aziende delle aree metropolitane stanno avviando un progressivo ammodernamento e in questo processo il primato se lo contendono Trieste e Milano che hanno la totalit� dei mezzi muniti di pianale ribassato e circa il 90% di autobus con l�area per l�alloggio della sedia a rotelle. Tra le citt� pi� virtuose spicca Trieste con oltre l�87% di autobus con i dispositivi di accesso, ma anche tre grandi citt� come Roma, Milano e Firenze sono ben organizzate con valori superiori all�80%. Maglia nera per Genova, Pordenone e Forl�, dove solo un autobus su cinque � dotato di dispositivi di accesso. Gravi problemi per Cagliari e ancora per Pordenone dove sono rari i mezzi con lo spazio riservato alla sedia a rotelle (rispettivamente al 9 e 20%). In generale, Brindisi ha poco pi� della met� dell�intera flotta accessibile ai diversamente abili (56%); ancora peggio fanno Napoli e Monza, che raggiungono circa il 45% di mezzi senza barriere. Fonte: ANSA 21 / 11 / 2007
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