Disabili, sciopero fame e rifiuto cure, appello a politici

�L�assistenza ai disabili deve essere un punto prioritario del programma elettorale�: � la richiesta che cinque disabili gravi, che hanno cominciato uno sciopero della fame e il rifiuto di qualsiasi tipo di cura, hanno rivolto a politici, ministri, ma anche al Papa e ai presidenti delle Regioni. �Ci� - si legge in una nota - fino a quando lo Stato italiano non ci assicurer� un�assistenza 24h su 24, come prevede la legge 162 del 1998�. Le storie, raccontate dai diretti interessati o dai famigliari, sono quella di Gabriella Villari, 44enne che vive a Catania ed � tetraplegica a causa di una rara malattia congenita (morbo di Arnold Chiari) da quando ne aveva 19; di Salvatore Crisafulli, 43 anni, inchiodato al letto, risvegliatosi da uno stato di coma per un incidente stradale avvenuto l�11 settembre del 2003. Riesce a comunicare solo grazie ad un sofisticato software, muovendo la testa e gli occhi; di Carmelo Spataro che ha 70 anni e vive in uno stato vegetativo prolungato da 15 a causa di un incidente sul lavoro: vive a Castelfiorentino, in provincia di Firenze, enon ha mai avuto assistenza. E� assistito dalla moglie e da un figlio che � non vedente. Tutta la famiglia vive in una sola stanza. Ma c�� anche la storia di Emanuela Lia, 36 anni, che vive in uno stato vegetativo da 15, in seguito ad un incidente stradale. Vive a Tricase, nel Leccese, e viene assistita totalmente dalla famiglia che addirittura deve pagare per intero alcuni farmaci salvavita. E c�� la storia di Carmela Galeota, 41 anni, che vive in uno stato vegetativo dal 1993, anche lei vittima di un grave incidente stradale. La donna � di Ginosa, in provincia di Taranto, e pu� fare affidamento solo sulla madre di 62 anni, senza assistenza e senza le attrezzature necessarie. �Non siamo mica obbligati con forza - dicono i parenti dei cinque disabili - ad accudire ed alimentare i nostri congiunti�, alcuni dei quali hanno espresso in prima persona la volont� di sospendere l�alimentazione e le cure. �Non ce la facciamo pi� - scrivono i cinque disabili e i loro famigliari - a sentirci abbandonati dallo Stato. A sentirci soli, indifesi e senza la possibilit� di far sentire la nostra voce e la nostra sofferenza. Cos� noi cinque: Gabriella Villari, Salvatore Crisafulli, Carmelo Spataro, Emanuela Lia, Carmela Galeota, che vogliamo rappresentare la volont� di altre migliaia di disabili italiani, abbiamo deciso di iniziare uno sciopero della fame e rifiutare qualsiasi tipo di cura fino a quando lo Stato italiano non ci assicurer� un�assistenza 24 ore su 24, come prevede la legge 162 del 1998. Viviamo nella perenne angoscia�. Fonte: Ansa 11 / 03 / 2008
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